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Conferenza distrettuale ‘L’amore per le persone con disabilità’. Primo passo per infrangere un tabù che non ha senso di esistere.

Written By: admin on 30 Settembre, 2008 No Comment


Argomento insolito quello della Conferenza distrettuale ‘L’amore per le persone con disabilità’ organizzata dal CSVE e svoltasi ieri nell’Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore ‘G. Verga’ di Modica. Il sesso, infatti, è ancora un tabù, specie quando coinvolge delle persone che hanno una disabilità. Eppure un dato di fatto è che anche le persone disabili fanno sesso ed anche loro sono capaci di amare e formare una coppia. I due ambiti: sessualità, ossia amore con coinvolgimento della sfera sentimentale, e sesso, scisso da qualsivoglia contesto emotivo, sono distinti e separati, così come è stato ribadito più volte dall’ospite di punta dell’incontro, Bruno Tescari, pres. Lega Arcobaleno, pres. della Consulta per l’Handicap Lazio, che ha scritto un interessante libro: ‘Accesso al sesso. Il kamasabile’, caratterizzato da interviste a persone con disabilità fisica o psichica e a dei genitori. Due punti di vista spesso diversi perché, si sa, a volte i genitori allontanano dalla mente il pensiero che un figlio, specie se disabile, possa provare determinate necessità, figuriamoci poi se si tratta di una ragazza e per giunta disabile psichica. Ad aprire i lavori il saluto dell’assessore ai Servizi sociali, Enzo Scarso, cui il presidente Tescari ha dato piena disponibilità per stilare una programmazione a misura di disabile, finalizzata all’inclusione sociale, non limitandosi, dunque, all’erogazione dei servizi. Si sono susseguite le testimonianze dei presidenti e responsabili delle associazioni di volontariato del Distretto, per poi concludere con la relazione di Tescari che ha aperto un mondo sinora costretto nei tabù di una società che non vuole ancora rendersi conto che le persone disabili sono uguali a tutte le altre, e come queste hanno esigenze sessuali. Spesso i ragazzi disabili non sono compresi dalle famiglie, spesso è più forte la vergogna per la necessità palesata dai figli il più delle volte attraverso un linguaggio non verbale, spesso non ci si vuole rendere conto che anche i figli disabili crescono e con essi il loro corpo. Nel libro del prof. Tescari vi sono anche delle illustrazioni realizzate dalla pittrice Anna Benedetti, che possono aiutare meglio sia le persone disabili a non temere di mostrare al partner, occasionale o meno, il proprio corpo, e quindi a lasciarsi andare ad una vita il più possibile normale, in quanto, come ha ribadito Tescari, l’handicap più grande sono le barriere mentali, sia la società ad infrangere i tabù del ‘perbenismo’. “Arriveranno le sconfitte e le vittorie – ha detto ai presenti Tescari, costretto da tantissimi anni su una sedia a rotelle -. Tante donne mi hanno detto di no, ma tante altre mi hanno detto di sì, per cui vale la pena giocare e vivere, e si scoprirà che il mondo è vario, fino a giungere anche a leggere nel mio libro che alcune persone ritengono affascinanti ed eccitanti le apparecchiature utilizzate da noi disabili come busti, carrozzine, o che, ancora, qualcuno può considerare belle le gambe troppo esili di una donna con una certa disabilità, fino a scoprire che c’è pure chi guarda solo all’anima, all’interiorità di una persona”. “Con questa conferenza siamo riusciti ad infrangere un muro di bigottismo – ha detto Marco Santoro, referente del Distretto del Volontariato Ragusa Sud Csve -. Abbiamo visto a confronto l’Italia e paesi come la Danimarca e l’Olanda, in cui lo Stato dà un contributo alle persone disabili per accompagnarsi qualche ora con delle donne, ed abbiamo appreso, dunque, che in questi paesi i genitori accompagnano i figli a fare del sesso. Le soluzioni da proporre in Italia sono magari diverse da queste già attuate altrove, ma ciò che è da imitare è la piena coscienza da parte dei genitori delle necessità sessuali dei figli. Di strada ce n’è da percorrere e il primo importante passo, quello cioè di mettere la società dinanzi ad una realtà troppo spesso celata, è stato fatto. Adesso attendiamo che sull’argomento il presidente Tescari stili una proposta realizzabile in Italia da presentare al più presto al Governo, mentre qui, nel nostro territorio, attendiamo che i Comuni ci diano l’opportunità di una Consulta sulla disabilità, per lavorare insieme impiegando al meglio le risorse del territorio, erogando servizi utili e innovativi”.

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