Napolitano Riflette…. Marini?
Ora la parola passa a Napolitano. Il presidente della Repubblica ha concluso il ciclo delle consultazioni, che hanno portato nello studio alla Vetrata 19 delegazioni parlamentari, i presidenti di Camera e Senato e i suoi tre predecessori al Quirinale Ciampi, Scalfaro e Cossiga. Al termine della maratona, Napolitano ha congedato i giornalisti dicendo di volersi prendere una “pausa di riflessione” di fronte a una situazione che è “complessa”. Si sa che è intenzionato a cercare fino all’ultimo una soluzione che eviti di andare a votare con l’attuale legge elettorale. Il capo dello Stato avrebbe in mente di affidare l’incarico a Franco Marini, che ha visto Massimo D’Alema, sperando che al presidente del Senato riesca il miracolo di mettere insieme una maggioranza in grado di far approvare le riforme.
Il progetto potrebbe avere qualche possibilità di riuscita, ma si scontra con una certa freddezza dello stesso Marini, certamente indisponibile a legare il suo nome a un “governicchio” che ottenga la fiducia per un pugno di voti e sia costretto a barcamenarsi tra i pericolosi flutti parlamentari. Ma l’alternativa, quella di un governo di larghe intese che approvi le riforme istituzionali, sembra del tutto tramontata di fronte al no di Berlusconi, al quale si è aggiunto quello di Casini. Finora il leader dell’Udc era stato sponsor di un governo “di pacificazione”, ma ora si è convertito al partito delle elezioni vista l’irremovibile decisione di Forza Italia di andare al voto il prima possibile. Gianfranco Fini, invece, ha confermato il suo allineamento sulle posizioni di Berlusconi definendo “delittuoso” qualsiasi ritardo delle elezioni.
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