Al Teatro Garibaldi gli “appunti di viaggio” di Alessandro Romano con “Vicino a un grande giardino”

Il Viaggio. La Sicilia e il viaggio. Questo saranno, “appunti di viaggio”, quelli recitati, raccontati, resi vivi sulla scena da Alessandro Romano nel suo spettacolo “Vicino ad un grande giardino”, in programma al Teatro Garibaldi di Modica domenica 11 marzo 2010 alle ore 18, come secondo appuntamento della sezione “Il Teatro per l’Identità”, che coinvolge nella stagione 2010 i più qualificati talenti del territorio.

Tra questi Alessandro Romano spicca senza dubbio in modo particolare, da giovane professionista dell’arte teatrale. Modicano d’origine, Romano si è diplomato nel 2002 presso l’Accademia d’Arte drammatica “Pietro Sharoff” di Roma. Da allora, oltre ad essere stato sempre impegnato nelle rappresentazioni classiche del Teatro Greco di Siracusa, dove anche quest’anno sarà presente nell’Aiace, ha recitato a lungo al fianco di Vincenzo Pirrotta, recitando sotto la sua regia in “U’ Ciclopu”, in “La sagra del Signore della Nave” e in “Filottete”, fino ai più recenti e apprezzatissimi “Terra Matta”, adattamento teatrale dell’omonimo libro del chiaramontano Vincenzo Rabito recentemente edito da Einaudi, e soprattutto “Diceria dell’Untore” di Gesualdo Bufalino, con Luigi Lo Cascio.

Lo spettacolo che propone sul palcoscenico della sua città è interamente suo: lui lo ha scritto e lui lo reciterà. Al suo fianco sulla scena ci saranno solo i musicisti modicani Raffaele Buscema e Peppe Sarta.

“La Sicilia è il viaggio”, scrive Romano nelle note di regia. “Secondo Pascal –aggiunge- l’uomo è incapace di rimanere quieto in una stanza, ha bisogno di viaggiare. Viaggiare si apparenta alle due più esclusive ed esaltanti esperienze dell’uomo: amare e creare. Se poi il luogo da visitare sia l’Isola, ombrosa e lucente, gremita di vita e di morte, crogiolo di razze e crocevia di secoli, il viaggio in Sicilia è un esame senza confronto. Viaggio è quello di Maometto, viaggio esaltante è quello di Ulisse, viaggio è quello della ricca speranza di un nuovo paese, viaggio è quello del proprio io chiuso nella propria camera. Il giardino è il luogo dove meditare, dove riposarsi dalle fatiche del viaggio, il giardino è quello che in Sicilia Goethe definì il più meraviglioso angolo del mondo. Il giardino è l’Isola stessa da guardare da dietro un cancello o dove accamparsi prima di morire”.