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Terzo Occhio Comunica:

Written By: raffo on 9 Aprile, 2008 No Comment


TERZO OCCHIO

Il male è al potere e la nostra battaglia continua

Numero unico di informazione politica e culturale del Movimento Culturale “Terzo Occhio”. Stampato in proprio nel mese di aprile 2008. Responsabile: Angelo Zappia, portavoce del Movimento, Via Addolorata-Mola, 12/14 – 97015 Modica Alta (RG).[angelozappia@interfree.it]

Chi manca all’appello?

LA Ragione alla regione

Nell’ambiente mafioso la gerarchia dei picciotti è data dalle tacche che ha segnate nella cinta; nella mala politica…

Abbiamo ricevuto da parte di Terzo Occhio la lettera che ci piace pubblicare assieme alla replica del dott. Carmelo Modica.

Ambedue i testi ci sembrano particolarmente istruttivi in relazione ai tempi che corrono e non abbisognano di ulteriori commenti.

Al Gruppo “Terzo Occhio”,

vengo costretto dalla situazione ad autocitarmi e mi scuso per tale sgradevolezza.

Nell’ottobre del 2004 (44 mesi fa) il settimanale Dialogo mi offrì gentilmente uno spazio per lanciare un’idea che molta strada ha fatto, ma non sempre nella direzione da me auspicata. In quell’epoca, presa coscienza della realtà politica di Modica, proponevo ad alcune persone “degne”, di costituire un Governo Ombra che denunciasse pubblicamente lo scempio che i loro politicanti facevano della politica. Intitolavo la mia lettera aperta: <<Forse non sarebbe “il governo dei migliori” ma certamente potrebbe essere il governo degli onesti>>. Fra questi collocavo il prof. Giuseppe Ascenzo, il dott. Piero Basile, il dott. Enzo Campioni, il prof. Giorgio Colombo, la signora Carmela Giannì, l’arch. Rosario Guarrella, il dott. Carmelo Modica, il signor Meno Rosa, il prof. Piero Vernuccio, ai quali lanciavo il mio appello. Tranne la cocente delusione del signor Meno Rosa, continuo a ritenere ciascuno dei citati “degno”, nel senso latino di “che ha diritto perché merita” e viceversa.

Purtroppo non si è costituito il Governo Ombra, ma si è formato un gruppo assai battagliero che, dopo varie titolazioni, si è stabilizzato in Gruppo “Terzo Occhio”, del quale non condivido sempre tutte le singole azioni, ma con il quale condivido una identica Weltanschauung (Visione del mondo).

Ed è a Voi che mi rivolgo, uomini del Gruppo, a ciascuno di Voi!

L’improvvisa caduta del traballante governo Prodi e la decisione di accoppiare alle nazionali le elezioni regionali, ha determinato una situazione di emergenza (per lo squagliarsi del Sindaco) che non può attendere uno sbocco al solo livello locale.

Abbiamo visto modicani andare all’ARS a fare tutto, tranne che gli interessi di Modica.

Fra i “degni” avevo nominato il dott. Carmelo Modica (Nomen et omen habet, ha il nome che è un presagio), e avrei voluto vederlo presente nella lista del suo partito di appartenenza, anche se inghiottito da una maleodorante accozzaglia di faccendieri. Continuo a credere (disperatamente?) che, come una mela marcia infetta un intero canestro di mele, un buon politico, col suo esempio, trascina alla buona politica un cesto di politicanti arrivisti.

Per quanti abbiano ascoltato nell’aprile del 2008 Miccichè a Villa Real, mi permetto di riassumere quanto dicevo nel giugno 2006.

Chi era presente all’apertura della campagna elettorale di Forza Italia a Villa Reale, non può non avere avvertito la presenza inconfondibile del potere dei soldi. Triste lo schieramento dei manutengoli […] in uno scenario volutamente privo di cultura politica, incitante al-l’emozione contro ogni tipo di riflessione […] Si avvertiva […] la forza dirompente della trasfigurazione dei soldi in potere incommensurabile ed incontenibile il cui alone copre ogni mediocrità […] chi ha bisogno deve chinare il capo […] perché vive la consapevolezza che sull’altro fronte non ha difensori“.

Nel 2008 si è forse visto qualcosa di diverso?

E’ a Voi che mi rivolgo, uomini del Gruppo, a ciascuno di Voi!

C’è un tempo per fare l’Ombra e un tempo per fare il Faro. E’ vero, il Faro è il più esposto alla corrosione dei marosi, ma sta fermo, ed indica la giusta rotta agli sciagurati che per la loro insipienza farebbero sfracellare sugli scogli la barca che porta tutti.

Sono certo che se uno del Gruppo fosse eletto, i suoi elettori potrebbero stare tranquilli. Infatti, se lo vedessero preso a calci, saprebbero che difende i loro interessi, se invece lo vedessero grasso e vezzeggiato, capirebbero che è stato corrotto e potrebbero difendersi chiedendo la sua testa in un cesto.

Modica, 30 gennaio 2008

Terzo occhio

il dott. Carmelo Modica risponde a Terzo Occhio

Carissimo Terzo Occhio,

la sua idea che io potessi essere candidato nelle prossime elezioni regionali mi stupisce ed angoscia. Come ho accennato nella “Intervista a Terzo Occhio”, io vivo sempre il tormento di chi si dibatte tra il volersi ritirare nella torre ad osservare la fine del ciclo ed un attivismo culturale e politico che possa favorire una inversione di tendenza.

L’idea di una mia possibile candidatura mi raggiunge mentre, inutilmente, cerco giustificazioni al profondo sentimento di vergogna che sto vivendo per aver sostenuto, nella sua prima elezione a Sindaco, Piero Torchi Lucifora che, con la sua mediocrità politica, ha trasformato il mio impegno in inutile agitarsi.

L’idea di una mia possibile candidatura mi sollecita nel momento in cui sto riflettendo su un insegnamento del mio Maestro Evola che mi ammonisce: “[…] ove le precedenti dighe vacillino, conserva sangue freddo nello studiare forme adatte alle nuove circostanze, senza che l’essenziale ne resti compromesso […] “.

Da un lato la sua idea sollecita la mia passionale (e quindi irrazionale) voglia di attivismo che mi pervade costantemente, ma dall’altro mi fa riflettere su quali forme studiare che siano adatte alle nuove circostanze, e non ne trovo alcuna, visto che le “pre- cedenti dighe” non hanno impedito al male politico (Drago, Minardo, Carpentieri, Torchi) di vincere.

Lei è stato parco di argomentazioni e, quindi, costringe me a fare delle supposizioni. Una mia candidatura potrebbe essere vincente solo se esistesse quel clima di antagonismo che Lei ed il Gruppo Terzo Occhio stanno cercando di far maturare. Solo un clima di antagonismo generalizzato potrebbe disintegrare quella ragnatela di asservimento culturale e politico che la mala politica ha creato.

La sua rubrica su Dialogo, i fogli di battaglia ed i libelli curati dal Gruppo Terzo Occhio distribuiti in forma cartacea ed in forma digitalizzata su www.carta bianca.biz; i perfetti interventi su www.modicaliberata.it e sul blog di Giancarlo Poidomani, aldilà di sempre possibili critiche sui modi, rappresentano un ottimo lavoro in questa direzione ma siamo ancora lontani.

Avete con coraggio ed in maniera schietta, senza falsi pudori, senza timore di confronto dialettico e liberi dall’accusa di presunzione dato un volto alla mala politica: Uccio Barone, Meno Rosa, Giorgio Cavallo, Piero Torchi, Minardo (zio e nipote), Carpentieri (Zio e nipote), i fratelli Scivoletto, i fratelli Drago, i Saverio Terranova, fino a Meno Ruta e Nino Avola, Domenico Pisana, Giancarlo Poidomani. Ho tentato di elencare tutti i nomi di quelli che avete indicato nelle vostre tante attività di denuncia come responsabili: non so se me ne è sfuggito qualcuno. Già la composizione di questo pantheon dimostra le grandi potenzialità negative che esso ha, intravedendosi in esso sia la casta dei politicanti sia quella degli intellettuali che ne devono nobilitare l’azione.

Occorrono i tempi necessari perchè maturi un clima di indignazione.

Occorre passare dalla pur certa ma generalizzata responsabilità di coloro che hanno portato al disastro la Comunità, alla verifica della esistenza, scientificamente valutabile, di un rapporto di causa ed effetto tra la loro azione di governo ed il disastro amministrativo e morale procurato alla nostra Modica. Ovvero è necessario trasformare la pur evidente sensazione di responsabilità personali e politiche in certezza scientifica e, quindi in indignazione rivolta a nomi, cognomi, idee politiche, casati, famiglie, cricche e bande…”dei quattro”. Solo un’azione del genere potrà far scattare quel clima in cui un’azione antagonista potrà registrare un qualche successo.

Esclusa, quindi, ogni agibilità politico-elettorale da posizioni antagoniste per l’assoluta insufficienza del clima generale, resterebbe l’idea che una mia candidatura potrebbe essere vincente anche in una campagna elettorale di mala politica generalizzata ed imperante come quella attuale.

Respingo decisamente l’ipotesi.

Per vincere occorre avere le qualità soggettive e le risorse materiali e strumentali che il sistema richiede ed io sono certo di non averle.

Non occorre una analisi completa delle qualità che io non possiedo e che il sistema della “democrazia mafiosa” chiede alla direzione della classe politica, mi limiterò a fornire una serie di spunti. Avverto che utilizzerò un semplice metodo empirico, nel senso che trarrò le qualità che mi mancano dalla loro esistenza in personaggi politici modicani (facilmente individuabili) che invece possedendole le hanno utilizzate come strumento essenziale del loro successo politico.

Io non potrei mai essere eletto in questo contesto, perchè non ho le qualità personali per esserlo.

Non posso

esibire neanche una semplice condanna per peculato, per falsità ideologica, per diffamazione o simili, nè un più banale avviso di garanzia.

Mi sembrano davvero insufficienti qualche contravvenzione per divieto di sosta. Un’occasione l’ebbi da Consigliere comunale negli anni ’90, quando, insieme a tutto il Consiglio, ricevetti un avviso di garanzia da un giudice calabrese per aver violato una legge nazionale inapplicabile in Sicilia, Regione a Statuto autonomo.

Io non ho zii, padri e fratelli proprietari di televisioni che potrebbero appoggiare la mia candidatura. Certo potrei dire ai quattro amici di passare parola ai loro, ma non potrei dare loro neanche un buono di benzina per favorire un tale trasferimento di voti.

Avrei potuto dare esempio di elasticità mentale e, dalla mia visione missina (o fascista?), passare a posizioni via via più moderate: ad Alleanza Nazionale, a Forza Italia, alla Margherita. E perché non ultimare il giro, con un passaggio al Partito Comunista dove ho tanti amici?

Veda caro Terzo Occhio, io sono del parere che la qualità di voltagabbana è una qualità aggiunta a quelle giudiziarie.

L’immagine di un candidato che se eletto non si pone scrupoli morali o di visione del mondo per l’elettore granfratellizzato (o peggio disperato per bisogno) è vincente, perché in una bagarre di questo tipo solo chi è senza scrupoli ha il potere di risolvergli quei problemi che lo Stato non gli può risolvere: un po’ come quell’onesto disgraziato che in una situazione di degrado si rivolge al Don Calogero di turno perchè le Istituzioni non gli risolvono il problema che ha.

In questa ottica, fare prima il portaborse, poi il Sindaco, poi magari, da una trombatura alle elezioni regionali, a Ministro regionale o qualche altro lucroso sottogoverno, crea un’immagine da voto utile per quel disperato cui abbiamo prima accennato: costui è un politicante che può, anche se non vale niente.

Io, per alimentare un alone di questo tipo su di me potevo esibire 2 incarichi di 2 mesi ciascuno attribuiti prima da una Giunta di sinistra e poi da una Giunta di destra e la candidatura assessoriale da parte di Giorgio Colombo (che certo non mi chiese di abiurare alle mie idee politiche) quando la sinistra andò al ballottaggio con due suoi uomini, e vinse Meno Ruta. Ma tutto doveva restare una cattedrale nel deserto, momenti sporadici di un “non progetto”: cosa vuole che siano 4 mesi in 20 anni rispetto a tante personalità consolidate di gente che, pur trombata ripetutamente, a distanza di 40 anni non smette di scrivere libri a pagamento o di Assessori buoni per tutte le stagioni e tutti i partiti!

Nell’ambiente mafioso la gerarchia dei picciotti è data dalle tacche che ha segnate nella cinta; nella mala politica, oltre ai singoli incarichi, conta la spregiudicatezza con la quale ci si muove da un partito all’altro, da un incarico all’altro.

Quanto sto scrivendo trova una precisa ed incontestabile conferma nelle qualità che possiedono i candidati modicani più in “vista” (da vistosi manifesti).

Vediamoli tutti. Se appena otto mesi fa il Signor Piero Torchi Lucifora avesse chiesto di essere eletto Sindaco fino alle elezioni regionali, voi gli avreste dato il voto?

Eppure lui l’ha fatto.

Appartiene all’ordine naturale delle cose che, per consentire ad un Torchi di farsi i cazzi suoi, si debbano rifare le elezioni comunali?

Pensate che quella di Piero Torchi Lucifora sia una candidatura ad Onorevole regionale per le capacità dimostrate nella sua attività di Sindaco, oppure una fuga, per non farsi cogliere dal dissesto finanziario del Comune dovuto ad una politica allegra?

Esiste un qualche rapporto di causa ed effetto tra il progressivo dissesto delle risorse economiche del nostro Comune e la corrispondente lievitazione del fatturato di alcune aziende private?

Se nelle ultime elezioni regionali in una sera pare siano stati trasferiti migliaia di voti da un candidato ad un altro è possibile pensare che a Modica esista un problema di democrazia?

In questi giorni il traffico di Modica è stato ulteriormente turbato da un mega manifesto “semovente”, raffigurante due personaggi coi quali dovremmo costruire insieme il nostro futuro: Girolamo Carpentieri e Nino Minardo. Riflettiamo…

Vogliamo informarci su quanto costa al giorno l’uso di questo manifesto semovente?

Vogliamo chiederci con quale criteri si ottiene l’inserimento di candidati provenienti dal nulla politico, nella “zona elezione” della lista?

E’ legittimo pensare che la politica sia un investimento economico?

Per valutare la richiesta di voto di questi due giovani, che ci sorridono dal mega cartellone, dobbiamo riflettere.

Chiediamo l’aiuto di tutti per conoscere quali altri titoli di merito possiamo aggiungere all’organizzazione di notti bianche, calcio saponato e presepi viventi in cui venivano raccolte olive e carrube nel mese di dicembre.

Come mai questi cari giovani hanno trovato l’accordo dopo le velenosissime e reciproche insinuazioni scambiate quando il più potente scalzò l’altro dalla presidenza dell’Azienda Provinciale del Turismo?

Perchè lo scalzato ha deciso di collaborare con lo scalzante? Hanno sanato un conflitto “culturale” oppure l’incontro è avvenuto su altro? E allora: su cosa?

I nostri due giovani del cartellone, ci perdoneranno se chiediamo loro d’indicarci il loro profilo culturale, politico e professionale, ma principalmente quanto realizzato?

Ci vorranno dire a quale scuola politica si rifanno, chi sono i loro maestri politici in quali pubblicazioni ed articoli hanno scritto di loro pugno un degno progetto politico?

Se la giovane età non ha dato loro la possibilità di realizzare qualcosa, almeno ci raccontino dei risultati ottenuti dai loro punti di riferimento, i quali, nel passato più o meno prossimo, hanno governato Modica.

Sono costoro che dovrebbero rispondere alla sua lettera, non io, carissimo, davvero caro, Terzo Occhio.

Modica, 22 febbraio 2008

Carmelo Modica

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